Orestea. Agamennone - Coefore - Eumenidi by Eschilo

Orestea. Agamennone - Coefore - Eumenidi by Eschilo

autore:Eschilo [Eschilo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2022-07-18T22:00:00+00:00


Note ai testi

Agamennone

1 L’intera trilogia comincia con un personaggio prologante, il Guardiano, che fornisce una serie di notizie ma nella cornice pregnante di un’azione scenica che lo vede dolorosamente implicato. È stato messo sul tetto della reggia degli Atridi, Agamennone e Menelao, da Clitennestra, moglie di Agamennone, fin da subito la protagonista indiscussa dell’intera opera, a differenza che nell’Odissea (IV, 524-527), dove è Egisto a organizzare la presenza della vedetta che sta su una torre, per un anno, sulla spiaggia, ad attendere il ritorno di Agamennone. In Eschilo è Clitennestra che pone il Guardiano a controllare l’arrivo del segnale della vittoria dei Greci a Troia e dunque l’annuncio del ritorno di Agamennone secondo il sistema di fuochi che poi rivelerà lei stessa, una volta entrata in scena (281 sgg.). Gli studiosi hanno lungamente dibattuto senza arrivare a una soluzione definitiva sulla collocazione scenica dell’attore che impersona il Guardiano. Si è parlato di torrette adiacenti alla skené, di ronde intorno alla skené, o di una posizione sopraelevata che occupi la parte superiore della skené stessa alla quale l’attore accedeva con una scala retroscenica che giustifica la visione e la scomodità lamentata dallo schiavo: questa sembra l’alternativa più credibile.

2 L’indicazione sottolinea senza dubbio la fedeltà dell’uomo ad Agamennone, nonostante le mutate condizioni ad Argo. Si configura d’altra parte come un’interessante suggestione registica e attoriale, per un personaggio che in quell’attitudine rannicchiata, a quattro zampe, ha perso i connotati dell’umanità (è sveglio mentre gli altri dormono, ha invertito il giorno con la notte) e si è tramutato in bestia. In ogni caso quale davvero fosse la posizione assunta non è chiaro, viste le difficoltà che stare sdraiati (come suggerisce il verbo koimaomai) o a quattro zampe implicano per la respirazione e per la recitazione in un teatro open air e delle dimensioni del Teatro di Dioniso, dove la voce deve ben risuonare.

3 Sul cuore dalla volontà maschia, androboulon, dell’ambivalente Clitennestra si è detto nell’Introduzione.

4 La traduzione ripete identico il secondo emistichio del primo verso che risulta chiaramente una reiterazione apotropaica, visto che prelude all’arrivo della luce evocata, cioè all’esaudimento del desiderio dopo centinaia di notti all’addiaccio. Innumerevoli traduzioni cercano un’espressione sinonimica al v. 19, figlia della variatio ossessiva di epoche libresche, che deprezzano nello stesso tempo il gusto degli antichi per la ripetizione e i codici della semiotica teatrale che fanno della parola drammatica una parola che deve essere detta, re-citata, nostalgica della voce, e che trova il suo senso ultimo solo riecheggiando proferita, magari anche più volte identica a se stessa, nell’azione ma non nell’intonazione come probabilmente in questo caso.

5 Sull’alternanza dialettica tra tenebra e luce, ovvero sulla drammaturgia della luce, si veda l’Introduzione.

6 Il Guardiano mostra una qualche traccia di caratterizzazione e di evoluzione psicologica che lo porta dalla paura alla speranza, alla gioia fino alla reticenza. La modalità espressiva che utilizza presenta una serie di anacoluti e di frasi lasciate in sospeso che denunciano una certa temperatura emotiva cangiante, fatta di balzi, anche fisici come nella danza (31), e ripiegamenti,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.